Spoiler, l'amico di ogni bambino

Lo spoiler (la scoperta precoce di un finale o di svolte decisive) è per molti il nemico pubblico numero uno tanto in ambito letterario che cinematografico, fumettisco o altro. Eppure i bambini, come spesso accade, ci insegnano a esorcizzarlo e addirittura a piegarlo a nostro vantaggio. Quante volte avrete sentito dire da un bambino, rivolto all’amichetto: “Facciamo che io ero (l’utilizzo del passato è inspiegabile quanto affascinante) il cowboy e tu l’indiano, entravo nel villaggio, poi ti sparavo e morivi… ma non eri morto per davvero…”. Poi recitavano il tutto come se fosse improvvisato.

A questo punto arriviamo alla riflessione nuda e cruda. Molto spesso quando si fruisce una storia, attraverso ognuno dei media oggi esistenti, siamo di fronte a due metodi di narrazione della stessa, ovvero quello in cui si scopre tutto istante dopo istante, e quello in cui sappiamo esattamente cosa accadrà e la domanda è “come” e “perché”. L’esempio lampante della seconda corrente è rappresentato dai prequel. Tutti sappiamo che Anakin diventerà Darth Vader, ma non vedevamo l’ora di capire come e perché.
Sarebbe bello, a questo punto, sapere se la maggioranza della gente preferisce storie lineari oppure a ritroso, e per farlo potrei contattare Pagnoncelli di Ballarò e farmi fare un bel sondaggio.
Sì, credo proprio che farò così!